La complessa organizzazione della scuola secondaria di Fornovo


 

Nel corso dell'estate, in collaborazione con il Comune di Fornovo, sono attentamente valutate le possibili soluzioni organizzative della scuola secondaria.

Per comprendere l'attuale organizzazione, che peraltro è suscettibile di successive modificazioni e miglioramenti, occorre partire dalle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile.

I documenti del CTS hanno in più occasioni definito, per le misure organizzative, di prevenzione e di protezione da adottare, i seguenti principi cardine:

- Il distanziamento fisico interpersonale;

- La rigorosa igiene delle mani e degli ambienti;

- L'uso della mascherina;

- La capacità di controllo e di risposta dei servizi sanitari...

(CTS, verbale del 31 agosto 2020).

In particolare, già all'inizio dell'estate, il CTS si era così espresso: «Il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione...»

(CTS, verbale del 22 giugno 2020).

  

- La rigorosa igiene delle mani e degli ambienti: già durante il periodo del lockdown sono state acquistati i detergenti e i gel per la sanificazione degli ambienti e delle mani. Attualmente il gel viene fornito dalla protezione civile e quindi distribuito a tutti i plessi. Il personale ausiliario è impegnato nella pulizia quotidiana, nella aerazione e nella sanificazione di tutti gli ambienti scolastici, in collaborazione con gli enti locali per quanto riguarda le mense.

- L'uso della mascherina: le mascherine di tipo chirurgico sono state acquistate durante la primavera e distribuite ai dipendenti. Attualmente vengono fornite periodicamente dalla protezione civile, e quindi distribuite sia ai dipendenti che agli alunni delle scuole primarie e secondarie.

- La capacità di controllo e di risposta dei servizi sanitari: la collaborazione con l'AUSL è iniziata durante l'estate, e prosegue con riunioni periodiche e con il servizio di consulenza a richiesta. Al servizio di igiene pubblica sono stati forniti i recapiti di tutti i referenti di plesso, individuati come referenti covid.

- Il distanziamento fisico interpersonale: in tutte le aule il distanziamento minimo di un metro fra gli alunni in posizione seduta viene rispettato, così come il distanziamento di almeno due metri fra l'insegnante (in posizione seduta) e gli alunni. Quando gli alunni o l'insegnante sono in movimento, devono indossare la mascherina.

  

La complessità dell'organizzazione deriva, come è facilmente comprensibile, da quest'ultimo punto: la necessità del distanziamento. Dalle verifiche compiute durante l'estate, è emerso chiaramente che le aule degli edifici Pizzi e Zuffardi, che ospitano la scuola secondaria, possono accogliere non più di quindici alunni in condizioni di sicurezza, garantendo cioè la distanza minima di un metro. Quale ulteriore misura di prevenzione, su consiglio del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di istituto, è stato posizionata su ogni cattedra una lastra di plexiglass.

Si trattava a quel punto di riorganizzare gli spazi e rimodulare le classi in modo da consentire lo svolgimento delle attività didattiche per tutti gli alunni iscritti, senza superare il numero di quindici alunni per aula. In collaborazione con il comune di Fornovo sono state individuate (oltre alle dodici già utilizzate) tre aule di superficie tale da poter ospitare più di venti alunni, disponibili con piccoli interventi già dal mese di settembre. Una di esse, in particolare, situata al piano terra dell'edificio che ospita la scuola primaria, può accogliere ben più di trenta alunni.

Il “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021”, adottato dal Ministero dell'Istruzione in data 26 giugno 20 fornisce le indicazioni necessarie per affrontare la nostra situazione. In particolare i seguenti punti:

Pertanto in questo contesto resta ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio, che contemplino, ad esempio: - una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento; - l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; -Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale”.

In concreto, si trattava di distribuire diversamente gli alunni delle dodici classi della scuola secondaria (quattro classi prime, quattro seconde, quattro terze) in modo da rispettare, oltre al distanziamento, il diritto di ogni alunno “alla medesima offerta formativa”, adottando soluzioni organizzative differenti.

Tutte le classi dei corsi A, B, C, D sono state divise in piccoli gruppi che ogni settimana, a rotazione, vanno a comporre i gruppi-classe (chiamiamoli, per ora I E, II E, III E), ospitati nelle aule con maggiore capienza, di cui si diceva sopra. In questo modo ogni studente trascorre mediamente tre settimane con la classe di appartenenza e una settimana con il gruppo-classe E, che ovviamente ha insegnanti diversi. La programmazione delle attività didattiche procede in parallelo fra classi e gruppi, con un attento e puntuale lavoro di raccordo fra gli insegnanti delle medesime aree disciplinari.

Perché la rotazione? Perché non è possibile costituire ulteriori classi stabili, oltre le quattro prime, quattro seconde e quattro terze. Perché non abbiamo costituito ad esempio una prima E stabile, con gli stessi alunni per tutto l'anno? Perché mancherebbero insegnanti stabili, assunti per tutto l'anno scolastico.

Lo studente ha i “suoi” insegnanti? Sì, lo studente appartiene alla sua classe ed è seguito e valutato dal suo consiglio di classe. Se lo studente è iscritto in terza A, sarà seguito per tutto l'anno dagli insegnanti della terza A, e sarà valutato dal consiglio di classe della terza A.

Chi sono gli insegnanti dei tre gruppi-classe (I E, II E, III E)? Sono docenti assegnati alla scuola come “organico aggiuntivo”, hanno un contratto a tempo determinato (supplenti) e vengono licenziati in caso di fine dell'emergenza o in caso di interruzione delle attività didattiche.

Cosa fanno questi supplenti con il loro gruppo di alunni, che cambia ogni settimana? Lavorano in stretto accordo con i docenti titolari delle classi, affrontano gli stessi argomenti e fanno le stesse verifiche.

Nella settimana che l'alunno esce dalla sua classe e lavora con il gruppo-classe, rischia di “rimanere indietro” rispetto ai compagni? Il rischio è limitato se i docenti lavorano bene, se ogni settimana programmano con precisione le attività da svolgere e le verifiche da proporre.

Come fanno gli insegnanti a lavorare “in parallelo” e a evitare ripetizioni o dispersioni di lavoro? Il progetto prevede che gli insegnanti si riuniscano periodicamente per aree disciplinari al fine di programmare le attività con la maggiore precisione possibile.

Cosa succede in caso di sospensione delle attività didattiche, o di quarantena? Si attiva, con gli insegnanti del consiglio di classe, la didattica digitale integrata (didattica a distanza).

Cosa succede in caso di fine dell'emergenza sanitaria? Si torna alla normale attività, senza gruppi a rotazione.

Non era possibile trovare aule più grandi ed evitare questa organizzazione per gruppi? No, concretamente non è stato possibile trovare almeno nove aule che contenessero fino a 22 alunni con il distanziamento di almeno un metro.

Questa organizzazione è l'unica possibile? Al momento non sono emerse soluzioni migliori, ma è stato costituito un gruppo di progetto, con l'incarico di studiare soluzioni alternative.